MANGIARE VEGANO ALL’ESTERO: SEMPLIFICHIAMO LA VACANZA

Da vegana previdente, scelgo sempre l’opzione appartamento per le mie vacanze: chi se ne frega se devo lavare un paio di piatti, almeno non mi faccio venire la pellagra a suon di mangiare patatine fritte tutti i giorni perchè non ho una cucina e la città non è vegan-friendly. Questo è il mio motto di sopravvivenza.

Nei miei numerosi anni da viaggiatrice low-cost che non ha mai potuto contare su una cucina degna di essere chiamata tale, ho imparato come si sopravvive in terra straniera, con budget limitato e con una batteria di pentole composta da una padella e un pentolino.

Può essere facile, se si seguono poche e semplici regole:

 1-Stilare la lista della spesa:

Per prima cosa non ascoltate il vostro ragazzo che con ogni probabilità inizierà dalle sue priorità: birra, patatine,luridi snack cioccolatosi.
Fate un check di cosa è possibile ereditare dai precedenti inquilini, magari sale, pepe, zucchero e caffè stando bene attenti all’entità reale di quelle “polveri” e comunque, non siate troppo schizzinosi.
Controllate anche il pentolame: inutile comprare zucchine se non avete una griglia o ancor peggio la pasta se avete solo una padella antiaderente.

2-Fare la spesa:

Individuate innanzitutto il supermercato più vicino (tralasciando il piccolo bazar a conduzione familiare che hai sotto casa che è comodo per le emergenze ma in cui ho trovato una lattina di champignon a 3 euro).
Munitevi, se è troppo distante, dei vostri mini trolley vuoti per trasportare la spesa al ritorno.
Se siete solo in due magari acquistate l’acqua e lo scatolone di lattine di birra nel bazar di prima onde evitare colpi della strega al primo giorno.
Ricordate salviette e carta stagnola per portare i panini in spiaggia, ovvero quelle cose a cui non pensi o invece, se ci pensi, alla fine le dimentichi.

3-Riporre la spesa:

Con ogni probabilità tornerete dall’avventura al supermercato sfiniti per aver cercato di arginare le assurde richieste del vostro ragazzo che per l’occasione si sarà trasformato in un bambino capriccioso che “o gli dai quello che vuoi o ti molla lì con tre cestini e inizia a vagare assente per gli scaffali perché tanto ormai, dopo essersi visto bocciare l’acquisto del pacco famiglia di Mars, di  non gli interessa più nulla”. Distrutti anche dal caldo, dall’esservi persi nel tragitto di ritorno, dalle dieci rampe di scale che vi separano dal portone di casa… vi consiglio di mollare le borse sul tavolo, di aprirvi una birra in direttissima e di scolarvela in terrazzo.

Una volta ripresi, riponete il tutto in un ordine che vi permetta di capire al primo colpo, cioè anche la mattina quando avrete un occhio chiuso e uno aperto, dove di trovano le cose che avete comprato senza impazzire ed aprire gli stessi tre stipetti duemila volte: i condimenti e le magiche scatolette di legumi-verdure precotti da una parte e il kit colazione da un’altra.
Tenete le borsette di plastica: le userete per la spazzatura e per rinchiuderci la vostra biancheria sporca.

4-Cucinare

Soprattutto se si tratta di una vacanza da spiaggia, lanciatevi senza tanti indugi sul panino a tradimento (pomodoro, cetriolo, insalata e senape) per il pranzo al sacco, intervallato da pasta fredda al pomodoro.
Per la merenda è facile, frutta a volontà.
Per la cena: se sei vegano e non ti trovi in vacanza nelle fornitissime metropoli tipo Londra è difficile non lanciarsi a capofitto sui carboidrati. Per una settimana ci può anche stare, ma facciamolo con gusto, vi darò tre esempi.

a-il primo esempio è un’ insalata di pasta fatta il penultimo giorno con l’unico scopo di finire la pasta e la verdura che latitava nel frigo, ecco una foto.

b-una seconda idea è quella di fare delle patate “al forno” (se lo avete, altrimenti si lessa) con carote e funghi da accompagnare a della verdura fresca: pre-lessate leggermente le patate, sbucciatele, tagliatele a tocchetti regolari ed infilatele (nel piccolo forno elettrico, capiamoci) con le carote tagliate a rondelle e dei funghi in scatola ben sgocciolati.

c-Ed ora la mia opera d’arte dell’arrangiarsi: il finto risotto. Il mio preferito è con curry, patate (ne compro sempre tante, ancestrale paura delle carestie credo), funghi e peperoni grigliati. Lessate il riso al dente, versatelo in padella con il condimento che preferite e finite di cuocerlo con acqua calda e molte spezie.

5-Abbandonare la spesa avanzata:

Non piangete per lo spreco, non rattristatevi troppo pensando al pomodoro che lentamente ammuffirà. Lasciate un bigliettino in inglese con scritto l’equivalente di “Fidatevi, abbiamo comprato tutto la settimana scorsa, non abbiamo drogato il caffè o urinato nel sugo di pomodoro”.

P.s: prima di abbandonarla concedetevi un aperitivo lungo  svuota-frigo come questo.

Foto: lista della spesa da Flickr, Creative Commons.

Foto: aperitivi da Flickr, Creative Commons.

 

 

Buone vacanze… e infine: basta rilassarsi! 🙂

2 risposte a “MANGIARE VEGANO ALL’ESTERO: SEMPLIFICHIAMO LA VACANZA”

  1. Ciao! Carino il post, mi hai fatto venire la voglia di farmi un aperitivo on my own 😉 Pure io stasera ho fatto una cena svuota-frigo, visto che domani riparto per la mia casa per le feste e ho cucinato una vellutata di porri e pere, non ti dico che bonta’!!!! 🙂

    1. Ciao! Grazie mille, le cene “svuota frigo” sono le migliori: puoi mangiare di tutto e senza ritegno! 🙂
      A presto! 🙂
      P.s: proverò assollutamente la vellutata porri e pere!!!

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