Dover aver scoperto come utilizzare l’okara di mandorle, mi sono lanciata verso un’altra ricetta del recupero, quella delle polpette di okara di soia. La ricetta è facile e veloce, a dispetto dell’okara di soia che di per sé fa venire voglia di disfarsene appena filtrato il latte. È bagnaticcia, fibrosa, praticamente insapore e, in generale, un bel po’ respingente. Perché allora mi sono chiesta come utilizzare l’okara di soia? Perché odio buttare via il cibo e anche perché sono un’impenitente maniaca del controllo che cerca di complicarsi la vita con risultati soddisfacenti, come queste polpette vegane.
Ingredienti per 4-6 polpette di okara di soia
-200 gr di okara di soia
-6 cucchiai di pangrattato
-30 gr di semi di lino
-90 ml d’acqua calda
-curcuma, cumino, sale, pepe, paprika, peperoncino
-sedano, carote e cipolla q.b
-olio evo q.b
La ricetta delle polpette di okara di soia passo per passo
Prepara il legante per le polpette immergendo 30 gr di semi di lino in 90 ml d’acqua calda. Copri il recipiente con un panno, lascia riposa per 15 minuti e frulla con cura. Otterrai una manteca della consistenza della chiara dell’uovo, necessaria per legare le polpette di okara, altrimenti troppo friabili.
Soffriggi il trito di sedano, carote e cipolla (circa due cucchiaiate) con poco olio evo. Andrai ad aggiungerlo all’impasto delle polpette di soia fatte in casa una volta raffreddato.
Strizza bene l’okara di soia per eliminare l’acqua in eccesso, condiscila con le spezie e aggiungi il soffritto.
Aggiungi all’okara condita il pangrattato e un paio di cucchiaiate di legante – ne avanzerai, ma produrre delle quantità minori rende la riuscita difficile – fino ad ottenere la consistenza che ti permetterà di formare delle polpette da cuocere a fiamma media in una padella antiaderente unta d’olio.
Ora che le tue polpette di okara di soia sono pronte, non ti resta che pensare a un contorno speciale e poi basta, poi ti puoi riposare.