Roberta mi ha scritto una mail: l’hai già provato Ginger Gilly? Sa che abito a Padova: com’è possibile che proprio io mi sia persa il nuovo ristorante vegano della città? Lo provo sabato, ho risposto. E così è stato. Dopo aver rimandato la visita per gli impegni che si accumulano velocemente come i peli sul divano grazie alle micie che fanno la muta in primavera, ce l’ho fatta.
Il mio aperitivo rinforzato da Ginger Gilly inizia alle 19.30 con un calice di prosecco biologico e senza solfiti. Mi accomodo nella sala più piccola con i tavolini alti e gli sgabelli, affacciata sul plateatico che presto sarà risistemato per l’estate. Sorseggio le bollicine con patatine e mais soffiato ma dopo poco plana sul tavolo un graditissimo assaggio di pizza con mozzarella vegetale e asparago crudo (bella e buona l’idea dell’asparago) e di chili vegetale. Lo assaggio, è a base di bocconcini di soia e il sugo ha la giusta piccantezza.
Più tardi, Matteo, il proprietario, mi spiega che quella della calibrazione delle spezie – né troppe né troppo poche – è una precisa scelta di accoglienza. Insieme alla sfida di voler avvicinare chiunque alla cucina vegetale, non solo vegetariani e vegani, ma soprattutto onnivori.
Ecco perché a menù ci sono piccole porzioni e Ginger Gilly si definisce un “saucer restaurant“. Il fatto di cenare ordinando tre o quattro mini porzioni invece di una porzione intera permette a tutti di esplorare i propri gusti in fatto di cucina green e plant-based.
Niente verde acido, quello che di solito preannuncia il ristorante vegano classico, ma un ambiente più soffuso e accogliente, meno schierato, anche se ogni portata è 100% vegetale.
Decido di assaggiare tre piatti assieme a un secondo vino bio, vegano e senza solfiti: il SenzaNiente ( di cui mi sono innamorata). Matteo mi porta un tris di hummus (di ceci ma senz’aglio, di piselli e curry e di anacardi e pomodori secchi) , la tartare di barbabietola e la parmigiana di melanzane.
Nonostante la parmigianina sia molto golosa (le fette di melanzana sono panate e fritte), la tartare è il mio saucer preferito: fresca, leggera e divertente. Per concludere, un piccolo cadeau: le mini meringhe di acquafaba.
Sei già stato da Ginger Gilly? Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi. Nel frattempo, puoi seguire i miei consigli su dove mangiare vegano a Venezia. E in tante altre destinazioni d’Europa e del mondo.
Ginger Gilly
Via Pilade Brozetti 18, Padova
Tel: 3917206006